Errore e Apprendimento: La Visione di G. Paci (Guida)

L'Errore nell'Apprendimento: Da Tabù a Strumento Fondamentale – La Visione di Gioacchino Paci (Articolo Chiave del 1993)

(Introduzione):
Benvenuti in questa analisi approfondita sul concetto di errore, un elemento spesso frainteso e temuto, ma che, come vedremo, rappresenta una pietra miliare insostituibile nel vasto universo dell'insegnamento e dell'apprendimento. Ispirandoci alle illuminanti riflessioni del Direttore Tecnico Gioacchino Paci, presentate nel suo significativo articolo "L'ERRORE TECNICO: CORREZIONE CON METODO DIRETTO O INDIRETTO?" (pubblicato sulla rivista "Didattica del Movimento - Rivista di Educazione Fisico-Sportiva", N. 85, Marzo-Aprile 1993), esploreremo come l'errore non sia un fallimento da stigmatizzare, bensì un'informazione cruciale. È un faro che guida educatori, tecnici e allievi verso il perfezionamento e la piena espressione del potenziale. In un mondo che brama la perfezione immediata, riscoprire il valore pedagogico dell'errore – una tesi già potentemente argomentata da Paci oltre trent'anni fa – è una rivoluzione copernicana, essenziale tanto nell'aula scolastica quanto sul campo di allenamento agonistico. Questo articolo si propone di sviscerare la natura intrinseca dell'errore secondo Paci, la sua funzione diagnostica e le strategie più efficaci per la sua correzione, trasformandolo da spettro a prezioso alleato, attingendo alla saggezza di un contributo che ha segnato la letteratura di settore.

Ridefinire l'Errore: Oltre la Negatività, Verso la Comprensione Profonda

L'insegnamento, in qualsiasi sua declinazione – sia essa accademica, sportiva o artistica – mira intrinsecamente al perfezionamento. L'obiettivo è facilitare un apprendimento che sia non solo rapido e sicuro, ma anche ampio e profondo, adattabile alle diverse tipologie di discenti. In questo contesto, come sottolineato da Gioacchino Paci nel suo articolo del 1993, l'errore emerge non come un incidente di percorso, ma come un indicatore vitale. È il termometro che misura l'efficacia di un metodo didattico, la validità di un approccio pedagogico. Studi specifici, focalizzati sull'analisi dell'errore, hanno confermato nel tempo quanto anticipato da Paci: esso influenza direttamente la velocità di apprendimento, l'ampiezza dei contenuti assimilabili e, soprattutto, le prospettive di crescita futura dell'individuo.

L'Errore come Bussola: Navigare nel Processo Educativo 

Possiamo quindi affermare con certezza, facendo eco al pensiero che Paci espresse già nel 1993 nel suo articolo "L'insegnamento e l'errore", che l'errore fornisce informazioni indispensabili per il continuo affinamento delle pratiche di insegnamento. Anzi, si potrebbe osare definire l'errore come l'elemento più significativo dell'intero processo, secondo la sua analisi. È attraverso l'analisi delle risposte errate, ancor più che di quelle corrette, che si definiscono con precisione gli obiettivi, sia tecnici che educativi. L'errore getta luce sul carattere dell'allievo, sulle sue peculiarità, sulle sue paure e sui suoi punti di forza nascosti. Rivela, inoltre, la solidità e l'adeguatezza della struttura d'insegnamento impiegata, un concetto centrale nell'analisi di Paci. Quando si parla di tecnica, in particolare in ambito motorio, l'errore diventa una lente d'ingrandimento sulle interpretazioni personali che l'allievo dà al gesto tecnico proposto, offrendo spunti preziosi all'occhio attento del formatore.

Decodificare il Messaggio dell'Errore: Un Universo di Informazioni

Una volta stabilita l'importanza cruciale dell'errore, è necessario analizzarne le caratteristiche intrinseche, come magistralmente fatto da Paci nel suo trattato. Comunemente, la parola "errore" evoca un'accezione negativa, indicando uno scostamento, più o meno marcato, da un risultato atteso o da uno standard predefinito. Nel campo motorio, focus principale dell'analisi di Paci nel suo articolo del '93, la risposta a uno stimolo non è mai univoca o semplice. A differenza di un'operazione matematica elementare (come 1+1=2), un compito motorio presenta una complessità esponenziale. L'analisi della situazione, la valutazione delle opzioni e la scelta della risposta motoria più idonea sono processi che coinvolgono un numero quasi infinito di variabili.

La Complessità della Risposta Motoria e l'Individualità dell'Errore 

Ogni individuo reagisce a uno stimolo motorio attraverso un'elaborazione sofisticata che parte dalla ricezione sensoriale, passa per l'analisi cognitiva e culmina nella scelta e nell'esecuzione della risposta. Ciascuna di queste fasi è profondamente influenzata dalle caratteristiche antropometriche, psicologiche, emotive ed esperienziali del soggetto – elementi ben presenti nella disamina di Paci. Questo significa che la stessa persona può produrre risposte diverse allo stesso stimolo in momenti o contesti ambientali differenti. Di conseguenza, l'errore non è un'entità astratta e standardizzata, ma un fenomeno dinamico e altamente personalizzato, come Paci ci insegna.

Standard Esecutivi vs. Espressività Personale: Il Dilemma Interpretativo Visto da Paci

Sebbene esistano degli standard esecutivi di riferimento che definiscono una risposta come "corretta", la vera sfida per l'educatore o il tecnico, come evidenziato da Gioacchino Paci nel suo articolo, risiede nell'interpretare le esecuzioni non conformi. Uno scostamento dallo standard è sempre un errore da correggere pedissequamente? O può essere, in alcuni casi, l'espressione di un "essere motorio" unico e personale, una potenziale innovazione o un adattamento intelligente? Un tecnicismo eccessivo tende a considerare errore qualsiasi minima variazione dal modello ideale, soffocando la creatività. D'altro canto, è ampiamente riconosciuto che i campioni, in qualsiasi disciplina, spesso mostrano gesti tecnici personalissimi. Paci, già in quel seminale articolo, citava l'esempio del "dritto" della tennista Steffi Graf, tecnicamente "sbagliato" secondo i canoni classici, ma espressione di una gestualità unica ed efficacissima, a sottolineare le numerose difficoltà interpretative.

L'Importanza dell'Espressività Motoria: Liberare il Potenziale Creativo

Incoraggiare la massima espressività motoria può essere un catalizzatore per la crescita tecnica, sia della disciplina sportiva nel suo complesso, sia del singolo individuo. L'articolo di Gioacchino Paci (pubblicato su "Didattica del Movimento", 1993) porta l'esempio del "Dream Team" americano di pallacanestro: la loro spettacolarità non derivava solo da una superiore abilità tecnica, ma dalla gioia e dal divertimento che infondevano nel gioco. Eseguivano acrobazie non per mera superiorità, ma perché si divertivano a esplorare i limiti della propria espressività. Questo approccio ludico e creativo è fondamentale, un messaggio potente già nel lavoro di Paci del 1993.

Sperimentare per Apprendere: L'Esempio della Pallacanestro nelle Scuole (Paci, 1993)

Un esperimento condotto da Paci e descritto nel suo contributo del 1993 per "Didattica del Movimento" in alcune scuole medie superiori di Roma con ragazze poco avvezze alla pallacanestro è illuminante. Proponendo esercizi considerati "spettacolari" e avanzati, si osservò un sorprendente livello di divertimento e una notevole efficacia nella risposta tecnica dopo pochi minuti di pratica libera. Questo, come dimostra Paci, evidenzia che non bisogna mai porre limiti rigidi alle possibilità espressive degli allievi, anche a costo di un aumento iniziale della frequenza degli errori. Tali errori, infatti, diventano parte integrante di un processo di scoperta più ricco e motivante.

L'Errore come Specchio dell'Insegnamento: Valutare Obiettivi, Allievo, Struttura e Tecnica (secondo G. Paci)

Seguire pedissequamente una didattica tradizionale può assicurare una crescita tecnica formalmente corretta, ma spesso l'errore viene percepito negativamente. La proposta di Paci, chiaramente delineata nel suo lavoro "L'insegnamento e l'errore", è di interpretare l'errore in modo differente, valorizzando tutte le informazioni che esso fornisce sugli elementi costitutivi dell'insegnamento (obiettivi, allievo, struttura, tecnica – come da sua Tabella 1, presente nell'articolo originale). È fondamentale valutare cosa l'errore esprime.

L'Allievo e l'Errore: Una Finestra su Deficit e Adattamenti 

Consideriamo l'allievo: l'errore lo definisce nelle sue componenti motorie, psicologiche e cognitive.

  • Aspetti Psicologici: Paure, timidezza, ansia.
  • Aspetti Fisici/Fisiologici: Deficit anatomici, fisiologici.
  • Aspetti Cognitivi: Lacune nello schema corporeo/motorio, esperienze, ambiente sociale.
    Questi fattori influenzano input, analisi e output motorio. Importante, Paci sottolinea l'interconnessione di queste componenti. L'analisi dell'errore non deve fermarsi al deficit; può rivelare adattamenti intelligenti dell'allievo, da studiare e favorire.

L'Errore, gli Obiettivi e la Struttura Didattica: Verso un Miglioramento Continuo (Riflessioni di Paci)

L'errore ha un impatto diretto anche sugli obiettivi e sulla struttura dell'insegnamento. Ogni tentativo di correzione e comprensione dell'errore spinge la metodologia didattica a evolvere. Gli obiettivi stessi, secondo l'analisi di Paci, dovrebbero avere un margine di duttilità, adattandosi positivamente a quanto evidenziato dalle risposte, positive e negative con la stessa importanza. L'insegnante è parte integrante della "struttura".

L'Errore e la Tecnica: Tra Modelli e Innovazioni (Riflessioni di Paci, 1993)

L'analisi dell'errore in funzione della tecnica è particolarmente delicata. Paci, nel suo testo fondamentale, suggerisce:

  1. Ricerca dell'Errore Principale: Cruciale identificarlo, la sua correzione può risolvere errori secondari.
  2. "Errori Giusti" nell'Apprendimento: Naturali e attesi, rappresentano tappe di crescita, distinti da errori "sbagliati" (stanchezza, disattenzione).
  3. Condizionamento dei Modelli Tecnici: I modelli, pur scientifici, possono portare a scarsa tolleranza per le deviazioni, vedendo l'errore solo come da correggere, minando l'espressività motoria. Paci non rifiuta i modelli, ma invoca consapevolezza del momento, situazione e obiettivi.

La Correzione dell'Errore: Strategie Efficaci per un Apprendimento Consapevole

 

L'ultima fase dello studio di Paci, come presentato nel suo articolo "L'insegnamento e l'errore",  riguarda la correzione dell'errore. Comprendere l'importanza dell'errore è il presupposto per una correzione efficace. Paci presenta due metodi principali.

 

Il Metodo Diretto (Specifico) di Correzione: Focus sul Modello (Paci)

La correzione può essere diretta o specifica. L'insegnante, con un modello di riferimento, elimina le esecuzioni errate. Le fasi.

  • a) Presentazione dell'errore.
  • b) Confronto con il modello.
  • c) Ricerca di strutture facilitanti.
  • d) Ripetizione globale o frazionata del gesto.
    Associato a un approccio analitico, secondo Paci.

Il Metodo Indiretto (Aspecifico): Un Approccio Olistico e Personalizzato

Paci, già nel 1993, proponeva una maggiore considerazione per il metodo indiretto o aspecifico. L'errore è specchio della motricità del soggetto, del metodo e della struttura. L'attenzione si sposta dall'allievo "che sbaglia" a tutti gli elementi del processo.
Le fasi:

  • a) Presentazione dell'errore.
  • b) Studio delle cause primarie.
  • c) Ricerca della correzione (agendo sulle cause).
  • d) Eventuale modifica del modello tecnico.

Vantaggi e Applicazioni del Metodo Indiretto 

Il metodo indiretto, come spiegato da Paci, cerca esercitazioni correttive che non necessariamente contemplano il gesto studiato. Deficienze condizionali, coordinative o aspetti psicologici possono essere cause primarie. Correggere queste cause è spesso più redditizio. La correzione indiretta è utilizzabile in ogni situazione didattica, anche analitica, perché entra in relazione con la capacità del soggetto di interpretare la gestualità. Richiede, come auspicava Paci, libertà da condizionamenti e rigidità metodologica.

Cambiare Atteggiamento Mentale: Dall'Errore dell'Allievo all'Analisi del Sistema 

Seguendo il metodo correttivo aspecifico di Paci, cambia l'atteggiamento mentale. Si ricercano le caratteristiche motorie del soggetto che predispongono all'errore. Queste possono essere:

  1. Deficitarie: Richiedono un completamento con esercitazioni mirate.
  2. Espressive di un Potenziale: Possono indicare una motricità capace di trovare autonomamente la correzione o esprimere gestualità innovative.
    L'errore diventa feedback prezioso per l'intero sistema, una lezione chiave del lavoro di Paci.

Conclusioni: Un Vademecum Didattico per Valorizzare l'Errore, Attingendo da Gioacchino Paci (1993) e Guardando al Futuro

In sintesi, il lavoro di Gioacchino Paci, presentato nel suo articolo

"L'ERRORE TECNICO: CORREZIONE CON METODO DIRETTO O INDIRETTO?" (pubblicato su "Didattica del Movimento - Rivista di Educazione Fisico-Sportiva", N. 85, Marzo-Aprile 1993),

ci invita a una profonda e ancora attualissima riflessione sul significato e sulla gestione dell'errore. Ecco alcuni principi chiave derivanti dalla sua analisi:

  • Insegnare ad Apprendere: L'obiettivo è insegnare agli allievi ad apprendere dai propri errori, a diventare risolutori attivi.
  • Flessibilità Metodologica: L'atteggiamento nella correzione deve essere aperto, pronto a usare il metodo più idoneo, come suggerito dalla distinzione tra diretto e indiretto di Paci.
  • La Pazienza come Virtù Pedagogica: Fondamentale per permettere agli educandi di risolvere i problemi motori in modo attivo, positivo e propositivo.
  • L'Errore come Alleato: Se correttamente interpretato, l'errore si trasforma nel più prezioso alleato, fonte di informazioni per la crescita.
    Abbracciare questa visione dell'errore, così lucidamente articolata da Gioacchino Paci nel suo contributo del 1993, significa aprire le porte a un insegnamento più umano, efficace e gratificante. Le sue intuizioni, sebbene formulate decenni fa, mantengono una straordinaria rilevanza e continuano a offrire una guida preziosa per educatori e tecnici impegnati a formare individui competenti e consapevoli.


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