Storia
Storia, fatti e personaggi dell'atletica leggera
Raccontare una storia dell'atletica leggera che abbia pretese di regalare una panoramica per quanto generale sui personaggi, sui record e sulle imprese che negli ultimi 130 anni hanno animato le piste di tutto il mondo sarebbe un'impresa titanica ed improponibile. Ci limitiamo a raccontare qualcosa di questo sport meraviglioso nella speranza che queste piccole "pillole" di storia dell'atletica contribuiscano a stimolare l'amore e l'interesse verso di essa.
Il salto triplo negli anni settanta
Il salto triplo nel corso degli anni settanta fu caratterizzato da grandi progressi nella specialità e dal dominio di due inarrivabili campioni come Viktor Saneyev e joao Carlos De Oliveira.
Il salto in alto maschile dai 2,30 ai 2,40
Il salto in alto rappresenta una delle sfide più simboliche dell'atletica leggera: vincere la forza di gravità e superare con i soli mezzi fisici di cui la natura ci ha dotato un ostacolo più alto di noi è una forma di affermazione e di esaltazione delle capacità umane la cui attrattiva è paragonabile forse solamente a quella della corsa veloce.
Praga 1978, campionati europei di atletica
Praga 1978, la dodicesima edizione dei campionati europei di atletica leggera sopravvive alla memoria di chi ama questo sport. Le grandissime imprese di Pietro Mennea, Sara Simeoni e Venanzio Ortis, protagonisti di un passato ormai lontano ma che ancora illumina l'atletica italiana.
Salto in lungo: il muro degli otto metri
Nel salto in lungo maschile il muro dell'eccellenza è costituito ancora oggi dalla barriera degli otto metri, linea ideale di demarcazione tra gli atleti "normali" ed i campioni, al di sotto della quale al giorno d'oggi non si può più sperare di cogliere significative affermazioni in gare internazionali.